Cosa stai cercando?

Patrizia Pepe sceglie la soluzione 2D/3D di Optitex e inaugura una partnership strategica

Milano, 2 Ottobre 2017 – EFI™ Optitex, fornitore leader globale di una piattaforma software di progettazione integrata 2D & 3D CAD/CAM per il Fashion è lieta di annunciare una nuova partnership strategica con Tessilform, azienda toscana proprietaria del noto brand Patrizia Pepe.

La collaborazione si traduce nell’installazione di un’ampia configurazione software 2D e 3D all’interno dell’azienda Patrizia Pepe che oggi dà inizio alla trasformazione digitale nel reparto abbigliamento per poi estenderla anche a quello della pelletteria.

Valutando il 3D come una tecnologia chiave per affrontare le nuove sfide del mercato odierno, Patrizia Pepe ha scelto la piattaforma EFI Optitex dopo un’accurata selezione delle diverse offerte sul mercato.

“EFI Optitex è un partner affidabile e leader consolidato di tecnologie software all’avanguardia con la maggior esperienza in materia di implementazione delle soluzioni integrate 2D e 3D”, rivela Sebastiano Lombardo, General Manager di Patrizia Pepe.

“Con l’inserimento delle soluzioni digitali EFI Optitex nelle fasi di progettazione e produzione, ci aspettiamo una riduzione del time-to-market del 30%, un’ottimizzazione dei processi interni e una significativa diminuzione dei costi. In più, vorremmo poter sviluppare un numero maggiore di proposte di qualità per incontrare tutte le necessità della nostra clientela”, aggiunge Sebastiano Lombardo.

Asaf Landau, Vice President e General Manager di EFI Optitex, afferma che “la partnership con Tessilform è davvero significativa in quanto il brand Patrizia Pepe è un altro marchio di punta nel Fashion che ha deciso di dotarsi del 3D per ottenere un vantaggio competitivo attraverso la trasformazione digitale. Stiamo vivendo una sensibile accelerazione nell’adozione del 3D da parte di aziende leader che stanno guidando l’evoluzione del settore”.

Il portfolio clienti di EFI Optitex conta circa 8,000 aziende nell’abbigliamento tra cui brand conosciuti in Italia e nel mondo.

EFI dà impulso al tuo successo.

Sviluppiamo tecnologie innovative che collegano il mondo virtuale a quello fisico con una delle gamme di prodotti più ampie del settore per la produzione di materiali tessili, segnaletica, imballaggi, ceramica, documenti personalizzati e cartone ondulato. Il software EFI Optitex è uno dei fornitori leader a livello mondiale di piattaforme integrate di progettazione 2D/3D che consentono di creare rapidamente capi digitali 3D realistici e fornisce alle aziende di abbigliamento e del settore tessile gli strumenti per rivoluzionare le modalità di creazione, di produzione e di commercializzazione dei loro prodotti.  Per maggiori informazioni visita il sito www.efi.com/optitex.

Target ha convinto i suoi designer ad abbracciare la tecnologia 3D. Ecco come…

Nei pochi anni intercorsi da quando Target ha stretto un’alleanza strategica con Optitex, fornitore di prototipi virtuali 3D, i tempi di sviluppo dei prodotti si sono ridotti di circa due settimane e i campioni fisici sono diminuiti del 65%.

Davanti a dati come questi, sembra davvero incredibile che Alexis Kantor, Director of Apparel and Accessories Product Development, e Sandra Gagnon, NIT Senior Group Manager e 3D Virtual Product Development, abbiano dovuto combattere per convincere i team del secondo colosso statunitense della vendita al dettaglio a passare a una piattaforma virtuale.

Non sorprende che le maggiori difficoltà siano venute dal team addetto alla progettazione.

“Ci aspettavamo che i designer sarebbero stati i nostri maggiori supporter. Nelle nostre fantasie, sarebbero stati entusiasti di questa innovazione e – come in tutte le favole che si rispettino – tutti avremmo vissuto felici e contenti nel fantastico mondo della tecnologia virtuale 3D!!! Peccato che le cose non siano andate proprio così e l’ingresso nel nuovo mondo si sia rivelato un po’ più problematico del previsto” ha spiegato Kantor. Ricordi che oggi la fanno sorridere e che ha voluto condividere con i partecipanti alla conferenza Product Innovation

Apparel che si è tenuta a New York martedì e nel corso della quale ha raccontato la complessa transizione di Target allo sviluppo 3D. “Ma qual era il problema? Di cosa avevano paura? Non ci abbiamo messo molto a capire che i nostri team temevano che noi volessimo rivoluzionare il modo in cui pensavano e creavano… mentre tutto ciò che volevamo noi era che provassero a utilizzare uno strumento diverso.”

Come se tutto ciò non bastasse, ha aggiunto Gagnon, convincere chi era già scettico in partenza non era facile, soprattutto dal momento che le immagini virtuali che venivano loro presentate non sembravano essere all’altezza della situazione.

Kantor si è detta d’accordo: “Avevamo assolutamente bisogno di guadagnarci la loro fiducia, e dovevamo farlo in fretta. La moda è anche uno stato emotivo, una sensazione: hai bisogno di toccarla, di sentirla, è un’esperienza tattile. Era estremamente difficile convincerli che fosse possibile prendere le decisioni migliori semplicemente vedendo un campione virtuale, quindi la nostra unica chance era instillare in loro la fiducia di cui avevano bisogno per accettare questo cambiamento.”

“Ma la tecnologia è migliorata in maniera davvero impressionante e questo ha fatto sì che le immagini diventassero sempre migliori” ha spiegato Gagnon, aggiungendo poi “Ci siamo affidati a una suite completa di software per ottenere questo risultato ed è stata una scelta vincente perché ci ha permesso di creare dei manichini virtuali, dei veri e propri avatar, che i designer possono usare per valutare il look & feel del capo. In questo modo possono sentirsi più tranquilli perché sentono di avere un maggiore controllo sulla situazione.”

Ma la vera chiave di volta in questa avventura è stata l’aggiunta di strumenti per testare il drappeggio e l’inserimento di migliori texture, così come di bottoni e decorazioni, che hanno reso la soluzione più affidabile agli occhi dei team che si occupano del design. “L’aggiunta di texture e illuminazione ha rappresentato davvero una rivoluzione”, ha spiegato. “Se i team sanno che i tessuti che utilizzano saranno sottoposti a un test fisico, che ne verrà verificata l’elasticità, la frizione e più in generale il comportamento quando indossati da un modello in movimento, si sentono molto più tranquilli. E tutti questi test vengono eseguiti semplicemente immettendo le proprietà fisiche del tessuto nel software, in modo da avere la certezza che ciò che vediamo sull’avatar è proprio l’aspetto che avrà il capo una volta indossato.”

“Siamo riuscite a fare il modo che la tecnologia virtuale si guadagnasse la fiducia dei nostri collaboratori presentando loro una resa fotorealistica”, ha concluso Kantor.

Ciò includeva anche l’utilizzo di manichini che, come spiegato da Gagnon, offrivano ai retailer Target un’idea di quello che sarebbe stato il prodotto, con mesi di anticipo rispetto a quando sarebbero stati in grado di vedere un campione fisico.

Come ha spiegato Kantor “È stato fantastico poter vedere i vantaggi che questo cambiamento ha portato ad altri settori dell’azienda. In passato qualsiasi decisione richiedeva tempi infiniti perché per prenderla erano necessari incontri e riunioni plenarie. Adesso, invece, possiamo scambiarci idee e opinioni in tempo reale, senza allontanarci dalla nostra scrivania e condividere queste informazioni con tutte le persone interessate. All’inizio, quando pensavamo alla velocità, ci limitavamo a considerare la velocità nella fase di sviluppo dei prodotti, ma adesso ci rendiamo conto che con questa nuova tecnologia tutte le attività sono diventate molto più veloci.”

Gagnon ha confermato questa idea. “È evidente che una rivoluzione come questa richiede una fase di adattamento ed è indubbio che i nostri team abbiamo dovuto riorganizzare la loro mentalità e il loro modo di lavorare, ma adesso possono davvero apprezzarne i frutti, tutti i pezzi di questo grande puzzle sono andati al loro posto e il risultato è assolutamente fantastico. Una volta creati i capi 3D, è possibile prendere ulteriori decisioni visualizzandoli in vari colori e stili, verificando così l’aspetto finale che avranno nel punto vendita. In questo modo, anche prendere una decisione diventa molto più facile” ha spiegato.

Sebbene questa tecnologia abbia indubbiamente migliorato il modus operandi dell’azienda, Kantor si è detta convinta che non potrà mai sostituire completamente i campioni fisici. “Vorrei davvero che fosse possibile! Ma anche il semplice fatto di sapere che possiamo ripetere gli stili ed eseguire tutta una serie di operazioni prima di avere bisogno del campione fisico è un enorme vantaggio” ha chiosato. “Abbiamo sviluppato numerosi prodotti con un rapporto medio di 3:1, a volte era più alto, a volte più basso… Il 3D ci dà l’opportunità di focalizzare la nostra attenzione e i nostri sforzi sull’individuazione dello stile che vogliamo e, grazie alle facilità di comunicazione che ci garantisce, diventa più semplice far capire a tutte le parti coinvolte ciò di cui abbiamo bisogno. Non è più necessario realizzare campioni a flusso continuo, possiamo ripetere gli stili e apportare eventuali adattamenti in tempi più rapidi. E naturalmente questo significa che riusciamo a ottenere il campione perfetto in tempi da record.”

“Nel settore della moda femminile, e ancor più nell’ambito del prêt-à-porter, la velocità è tutto” ha confermato Gagnor. “Con questa tecnologia 3D, se necessario possiamo realizzare 20 varianti diverse di una giacca nel giro di pochi minuti.”

Fai clic qui per l’articolo originale

Nuovo programma IEEE di collaborazione e standardizzazione per un’esperienza di shopping immersivo senza precedenti

IEEE, la più importante organizzazione al mondo per la promozione, lo sviluppo e la condivisione delle conoscenze tecnologiche in vari settori dell’ingegneria elettronica, della telecomunicazione e dell’informazione, ha annunciato il lancio di un nuovo programma IEEE Standards Association (IEEE-SA) Industry Connections (IC) che ha come obiettivo la messa a punto di nuovi standard, con i relativi servizi e prodotti, nell’ambito della tecnologia di body processing 3D. Per ottenere questo risultato punta sulla stretta collaborazione di tutte le parti coinvolte, da chi si occupa di tecnologia, ricerca e sviluppo degli standard fino a chi opera nel campo del retail. Tra i primi a dare la loro disponibilità a partecipare a questa importante iniziativa, troviamo nomi noti quali Body Labs; Browzwear; Fishman & Tobin (una divisione di Global Brands Group); Gerber Technology; Intel; Intervisual; Optitex; Size Stream; USC Center for Body Computing; USC Institute for Creative Technologies; Volumental; Zappos.

“Stiamo lavorando per allargare il nostro modo di pensare ai sistemi particolarmente complessi e per farlo stiamo facendo leva su un livello di innovazione e ricerca all’avanguardia così da ridurre possibili colli di bottiglia o criticità a livello di tecnologia o mercato. Allo stesso tempo, desideriamo accelerare la creazione di valori condivisi in un ambiente aperto e improntato alla collaborazione” ha affermato Luciano C. Oviedo, responsabile IEEE-SA IC 3D Body Processing Activity and Strategy & Product Development, Intel.

“Intel è entusiasta all’idea di poter collaborare con altre aziende del settore per dare il suo contributo allo sviluppo di standard aperti che possano rivoluzionare lo shopping con una visualizzazione più realistica del modello del corpo che, ne siamo convinti, presto diventerà un must. Dare ai clienti la possibilità di avere una visione estremamente realistica del capo e poter valutare come si adatterà al loro fisico prima di effettuare l’acquisto presenta un doppio vantaggio: il cliente riesce a eliminare i dubbi che sempre lo attanagliano quando si trova ad acquistare un capo di abbigliamento online e i retailer possono ottenere un notevole risparmio nel lungo periodo. Le piattaforme che offrono un’esperienza di shopping di altissima qualità e che non esito a definire ‘immersiva’ rappresentano un’eccezionale opportunità per l’ecosistema in generale” ha aggiunto Sanjay Vora, VP, Client Computing Group, Intel.

“A tutt’oggi non esiste uno standard universale per le misure delle calzature che venga utilizzato da tutte le aziende che, a livello mondiale, operano in questo settore. Ma qualcosa si sta muovendo… e non è un caso che le funzioni di misurazione e scansione 3D stiano prendendo sempre più piede… perdonatemi il gioco di parole, ma mi pare appropriato! Queste tecnologie stanno diventando parte integrante dell’esperienza di shopping, ormai sono alla base dell’acquisto di calzature personalizzate e dell’offerta di consigli per la scelta della misura migliore. Tutto ciò detto, è evidente che siamo entusiasti di poter partecipare alla creazione di un nuovo standard per questo settore” ha spiegato Josef Grahn, VP, Technology, Volumental.

“Abbiamo già affrontato le sfide rappresentate dall’esigenza di sviluppare sistemi in grado di supportare più sistemi operativi e di aprire la nostra piattaforma. Quindi siamo pronti ad affrontare con entusiasmo e determinazione anche questa nuova sfida, convinti come siamo del potenziale degli standard nel garantire l’interoperabilità e l’interconnettività nell’ecosistema” ha detto Avihay Feld, COO, Browzwear.

Grazie ai continui passi avanti che si sono fatti e si continuano a fare nell’ambito del body processing – basti pensare alle funzioni di scansione, modellazione e visualizzazione 3D – sta diventando sempre più facile costruire modelli estremamente realistici e accurati di oggetti inanimati, come possono essere gli abiti, così come di oggetti animati, come nel caso del corpo umano. La sinergia di queste tecnologie consente di offrire al cliente un’esperienza di shopping davvero eccezionale, sia online che nel negozio. Infatti, il livello di immersione che è possibile raggiungere è incredibile in quanto il cliente ha la possibilità di vedere il look and feel dell’abito indossato, ed è importante sottolineare che non si tratta di vedere come l’abito ‘calza’ un manichino o una modella, ma proprio il cliente, con il suo fisico e le sue forme. Questo garantisce anche al cliente la possibilità di affinare un suo senso di stile personale grazie a rappresentazioni visive interattive ed estremamente realistiche. In quest’ottica si inseriscono gli sforzi testi alla standardizzazione di classificazioni e tipi di formati; metriche e specifiche qualitative; metodi di test; protocolli di comunicazione, condivisione e sicurezza; linee guida per quanto riguarda la privacy.

“L’esperienza di shopping online può essere completamente rovinata se si acquista un capo della taglia sbagliata. Siamo convinti che le tecnologie immersive, come quelle che stanno cercando di mettere a punto le aziende che partecipano a questa iniziativa, possono rappresentare, se non una soluzione tout court, comunque un aiuto a limitare questo rischio. Dedichiamo una notevole parte del nostro lavoro a valutare le diverse metodologie disponibili per migliorare l’esperienza dei nostri clienti e proprio grazie a questo siamo certi che la giusta sinergia tra le migliori tecnologie immersive ci permetterà di ottenere questo risultato in modi nuovi ed esaltanti” è stato il contributo di Galen Hardy, Senior Director, Clothing, Zappos.

Karsten H. Newbury, VP e Direttore Generale, Software, Gerber Technology, ha aggiunto “Nell’ambito della nostra esperienza con il settore della moda abbiamo avuto modo di apprezzare i vantaggi che è possibile ottenere dalla collaborazione di tutte le parti interessate affinché condividano le prospettive, le conoscenze e le esperienze così da dare vita a un valore condiviso. È un gioco di squadra dove tutti si impegnano per il raggiungimento di un fine comune e dove non conta il singolo individuo, ma il lavoro del team. L’iniziativa IEEE che punta alla definizione di standard per le operazioni di body processing 3D ha indubbiamente il potenziale per ottenere questo risultato così come molti altri all’interno della catena di valori che è alla base di un’esperienza di shopping immersivo.”

I principali membri stanno lavorando alla pianificazione di un gran numero di attività di ricerca e innovazione così come di operazioni nell’ambito degli standard nel corso del 2016 in modalità virtuale e faccia-a-faccia. A riunioni e incontri verranno aggiunti un forum online dedicato alle discussioni di gruppo, la possibilità di fare rete e la documentazione dei prodotti di lavoro.

“In qualità di fornitore di software per la creazione di collezioni virtuali di abbigliamento in 3D, siamo chiaramente interessati a che vengano messi a punto degli standard nella tecnologia di body processing per garantire l’uniformità e la qualità nelle sessioni di prova virtuali. La collaborazione con IEEE promuoverà l’interoperabilità nell’abbigliamento virtuale tanto quanto nel corpo virtuale, indipendentemente dalla loro origine. In quest’ottica Optitex, così come altre aziende del settore, potrà concentrarsi sull’innovazione nei rispettivi campi di attività” ha aggiunto Rony Goldenthal, CTO, Optitex.

Attraverso le attività IC, IEEE-SA semplifica la collaborazione tra organizzazioni e individui con mentalità simile affinché possano applicare il metodo del consenso per implementare in maniera veloce, efficiente ed economica queste tecnologie all’avanguardia. Le attività IC hanno la possibilità davvero unica di valorizzare le risorse IEEE in una forma personalizzata, così da ottenere una vasta gamma di risultati condivisi.

“Il potenziale degli standard per quanto riguarda la capacità di affrontare sfide quali metriche qualitative e protocolli per la forma, la posa e il movimento umano è davvero notevole. Questi standard possono ridurre la frammentazione consentendo alle singole parti di elaborare in modo uniforme i dati ottenuti dal sensore, estrarre le misure o la geometria del corpo dalle rispettive ubicazioni dati e integrarle facilmente in piattaforme estese” ha affermato Bill O’Farrell, cofondatore e CEO, Body Labs.

“Se riusciamo a creare gli standard giusti nel modo giusto, è una vittoria su tutti i fronti: i clienti possono godere di un’esperienza più piacevole sia quando acquistano che quando indossano il capo scelto e l’ecosistema può contare su una maggiore efficienza della supply-chain e migliore qualità del prodotto” ha concluso George Borshukov, fondatore e CEO, Intervisual.

Fai clic qui per l’articolo completo

Optitex promuove il 3D e partecipa all’iniziativa della IEEE Standards Association

New York, 11 gennaio 2016 – Optitex, azienda leader di soluzioni software CAD 2D e 3D per il fashion, ha deciso di partecipare all’iniziativa della IEEE Standards Association per rafforzare la collaborazione, la ricerca e la creazione di standard tecnologici per il body processing 3D.

A fronte di una crescente richiesta da parte dei consumatori di vivere un’esperienza di shopping il più possibile ‘personalizzata’, i brand puntano a incorporare la scansione, la modellazione e la visualizzazione 3D nelle loro procedure così da poter offrire ai loro clienti ciò che desiderano. Questo non significa solo essere in grado di creare capi personalizzati e precisi al millimetro, ma anche riuscire a realizzare prodotti qualitativamente migliori tout court grazie alle potenti funzionalità 3D ora disponibili.

Optitex, in qualità di azienda leader dell’innovazione nella tecnologia 3D e nel settore della moda, ha confermato la sua partecipazione all’iniziativa per creare degli standard per l’implementazione di queste tecnologie nell’industria del fashion. Questi standard includeranno protocolli di condivisione e specifiche su qualità, comunicazioni e privacy.

Nel frenetico mondo della moda, riuscire a raggiungere il mercato, e di conseguenza i clienti, in tempi sempre più ridotti e con prodotti di qualità sempre più elevata è diventato un must. “In qualità di fornitore di software per la creazione di collezioni virtuali di abbigliamento in 3D, siamo chiaramente interessati a che vengano messi a punto degli standard nella tecnologia di body processing per garantire l’uniformità e la qualità nelle sessioni di prova virtuali. La collaborazione con IEEE promuoverà l’interoperabilità nell’abbigliamento virtuale tanto quanto nel corpo virtuale, indipendentemente dalla loro origine. In quest’ottica Optitex, così come altre aziende del settore, potrà concentrarsi sull’innovazione nei rispettivi campi di attività.” – Rony Goldenthal, CTO, Optitex.

Sebbene vi siano ancora degli ostacoli e siano necessari ulteriori studi e ricerche nell’ambito del body scanning, Optitex è onorata di far parte di un team di innovatori che desiderano portare avanti una campagna di creazione e implementazione di standard per la realizzazione di prodotti migliori così da garantire la massima soddisfazione dei clienti.

Optitex
Optitex fornisce alle aziende di abbigliamento e del settore tessile gli strumenti per rivoluzionare le modalità di creazione, di produzione e di commercializzazione dei loro prodotti. Optitex è il principale fornitore a livello mondiale di una piattaforma software integrata 2D/3D che consente ai clienti di creare rapidamente capi digitali 3D realistici e attraenti. Brand, retailer e produttori possono ora visualizzare le loro collezioni con diversi stili e colori in tempi molto più brevi rispetto al passato e sono in grado di valorizzare i loro capi digitali per ottimizzare la collaborazione, il time-to-market e la vendita. A partire dalla sua fondazione nel 1988, Optitex ha profuso tutto il suo impegno affinché migliaia di aziende e decine di migliaia di utenti potessero contare su una tecnologia innovativa che consentisse loro di ridurre i tempi di commercializzazione e costi, aumentando nel contempo la loro competitività.

Informazioni di contatto
Dana Aroch-Soffer
Director, Corporate Marketing
e-mail: pr@optitex.com